domenica 13 marzo 2011

UN GENIO ITALIANO

Voglio dedicare questo mio nuovo articolo ad un vero e proprio genio italiano, un desiner e progettista straordinario, un maestro della scuola motoristica : DANTE GIACOSA!

 LA VITA:

Originario di Neive in Piemonte, nacque a Roma, dove il padre stava svolgendo il servizio militare. Attese agli studi classici, che lasciarono un'impronta indelebile nel suo stile culturale e progettistico; conoscere la lingua latina e la greca gli diede «un senso di misura ed equilibrio senza il quale non avrei potuto svolgere il mio lavoro». Nel 1927 si laureò a soli 22 anni in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e subito entrò alla FIAT grazie a un annuncio letto sui giornali. Presso l'azienda automobilistica torinese svolgerà tutta la sua lunga e feconda carriera ascendendo dal primo incarico di disegnatore progettista, per il quale fu assunto con lo stipendio di 600 lire mensili, sino ai massimi livelli dirigenziali. Già nel 1933 venne promosso capo dell'ufficio tecnico vetture, nel 1955 capo della direzione superiore tecnica degli autoveicoli, nel 1966 direttore di divisione e membro del consiglio direttivo dell'azienda.
Il primo periodo della sua carriera, dal 1928 al 1946, fu per lui una sorta di apprendistato sebbene ricoprisse già incarichi di prestigio; in questi diciotto anni completò la sua formazione di progettista e acquisì vasta esperienza. Il secondo periodo, dal 1946 al 1970, anno nel quale si dimise con discrezione e profondo senso dell'equilibrio per raggiunti limiti di età, lo vide responsabile della progettazione in numerosi settori dell'azienda; durante questi ventiquattro anni fu attivo in ogni branca della progettazione motoristica, dal settore autovetture a quello aeronautico a quello marino a quello dei grandi motori per impieghi industriali ed energetici a quello dei veicoli militari e speciali. A volte si occupò non solo dell'aspetto motoristico ma anche del disegno generale delle vetture, come nel caso della Nuova 500 del 1957 che è rimasto forse il più famoso della sua carriera e per cui nel 1959 gli fu conferito il Premio Compasso d'oro. Anche il Centro Stile Fiat fu sempre sotto la sua guida.
Il 29 gennaio 1970 la FIAT annunciò la sua nomina a consulente della presidenza e della direzione generale e a rappresentante della società presso enti nazionali ed internazionali. Poco dopo si dimise per raggiunti limite di età e si dedicò a consulenze e alla scrittura di vari libri di memorie. Il gesto appartiene in tutto al suo stile sobrio e discreto. La FIAT in quell'occasione lo ricordò con queste parole: "Validissimo contributo, alta competenza, geniale capacità".
Il 31 marzo 1996 morì a Torino, a 91 anni di età.

LE SUE AUTOMOBILI:

È la prima vettura del cui sviluppo è completamente responsabile. Vettura minima, che deve essere talmente economica da poter essere acquistata anche da uno degli operai che la costruiscono, così la pensano Agnelli e Valletta. Il 15 giugno 1936 viene presentata al pubblico col nome Fiat 500, subito soprannominata Topolino. Nel 1937 viene proposta in versione Furgoncino. Nel 1948 viene aggiornata nella 500 B con motore a valvole in testa, offerta anche come Giardiniera con fiancate in legno. Nel 1949 è ulteriormente aggiornata nella terza serie, la 500 C.Berlina media che sostituisce la Fiat 508 Balilla. Il motore, con vari aggiornamenti, sarà utilizzato sino al 1969 dalla Fiat 1100 (103). Viene aggiornata nel 1939 con il nuovo frontale a "prua di nave" diventando la 1100 A, ancora nel 1948 con un nuovo motore che da origine alla 1100 B e nel 1949 con il comando del cambio al volante e modifiche alla coda nella serie E. Viene costruita con numerose varianti di carrozzeria, comprese cabriolet, trasformabili, veicoli commerciali, berline lunghe per uso privato o tassì e alcune versioni sportive.
La Monoposto da competizione, progettata per la Cisitalia, con componenti meccanici della Fiat 1100. Costruita a partire dal 1946 fu la dimostrazione di come con una base relativamente semplice ed economica si potesse creare una categoria di vetture da competizione accessibile anche ai piloti più giovani e con meno disponibilità finanziarie, anche negli anni difficili dell'immediato dopoguerra.
Concluso il periodo della seconda guerra mondiale si dedica alla Fiat 1400, poi soprannominata la vettura europea, che viene presentata al salone di Ginevra nel 1949 e prodotta dal 1950. Da essa deriva la Fiat 1900, con uguale carrozzeria e motore più potente. La 1400 è realizzata anche in versione Cabriolet e, dal 1953, Diesel; la 1900 in versione "Granluce", ovvero berlinetta sportiva. Nel 1954 viene realizzata la seconda serie (1400 A e 1900 A) e nel 1956 la terza (1400 B e 1900 B).
l progetto della Fiat Campagnola è del 1951. Ne derivano una fuoristrada civile, la Campagnola appunto, e una militare, chiamata a seconda delle serie AR51, AR55 o AR59.
La FIAT 8V Granturismo di grandi prestazioni e costruzione stranamente artigianale per la FIAT (era costruita dall'officina Costruzioni Sperimentali), uscì nel 1953.
Sempre nel 1953 Giacosa si occupa della 1100 /103, vettura di grande successo. Nel 1954 è la volta della 1100 TV (Turismo Veloce) e della 1100 Familiare. La 1100 rimane in produzione per diversi anni, aggiornata nel 1956 come 1100/103 E, nel 1957 come 1100/58, nel 1960 come 1100 Special ed Export, nel 1962 come 1100 D e infine nel 1966 come 1100 R. Da essa derivano anche la 1200 Granluce e le 1100 e 1200 Spyder.
La 600 è uno dei più grandi successi della FIAT, l'auto che assieme alla Nuova 500 è destinata a motorizzare gli italiani.  Presentata al Salone di Ginevra nel 1955 in versione Berlina, Trasformabile e Multipla(la prima monovolume italiana) Un successo strepitoso.
La Nuova 500 esce nel 1957 ed è assieme alla 600 uno dei suoi più grandiosi progetti, per il quale nel 1959 vince il compasso d'oro. La Autobianchi Bianchina ne è la sorella più "ricca".
Nel 1961 propone le 1300 e 1500, due vetture dalle fattezze ispirate, in piccolo, alla linea di moda in quegli anni in America.
Progettata per l'Autobianchi, la Primula è la prima automobile italiana a trazione anteriore e motore trasversale, Altrettanto famose sono le A111 e A112, vetture di grande successo, in particolare l'A112.
La Fiat 124 è la vettura dell'anno nel 1966, la Fiat 125 introduce molti elementi leggeri su auto di serie.
La Fiat Dino, è una sportiva realizzata in collaborazione con la Ferrari; il suo motore deriva dall'omonima vettura da competizione; la Fiat la realizzò con carrozzeria spider (1966, Pininfarina) e coupé (1967, Bertone) con motore 2000, poi aggiornata con un 2400 nel 1969.
La Fiat 130 è la prima grande ammiraglia di casa FIAT, in particolare la versione coupé ha linee molto accattivanti e anticipa lo stile degli anni settanta. Giacosa se ne occupò marginalmente, ritenendo la FIAT non sufficientemente preparata a realizzare vetture di questa taglia.Tra le più diffuse vetture del parco circolante in quel periodo la Fiat 128 è eletta auto dell'anno nel 1970 ed è la prima FIAT a motore e trazione anteriori.Lo stile è di Pio Manzù. Giacosa vi partecipa attivamente per la parte motoristica. Presentata nel 1971, la Fiat 127 viene eletta auto dell'annonel 1972 .La Fiat 126 presentata nel 1972 è l'erede della 500 ma non ne raggiungerà mai né il fascino né l'ampia diffusione e la longevità.

Per concludere cito una frase di Giorgetto Giugiaro:

Certi uomini hanno cambiato la storia con la forza delle loro idee, con la pazienza, con il lavoro quotidiano. Uno di questi è stato Dante Giacosa, un ragazzo albese, torinese d'adozione, ma sopratutto un grande piemontese. Un uomo che dalla sua scrivania disegnando auto prima e ispirando progettisti poi, ha contribuito in modo determinante alla trasformazione dell'Italia, nel passaggio epocale da Paese contadino a nazione industrializzata. Tutti gli italiani dovrebbero conoscerlo, perchè tutti gli italiani nati XX secolo si son seduti, hanno guidato o si son innamorati in un'automobile nata dalla mente e dal cuore di Dante Giacosa.

 

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